Giunti al cospetto del paziente la prima cosa che dobbiamo fare è valutare se è cosciente meno, toccandolo come per svegliarlo (Signore mi sente? Can you hear me?). Se il paziente risponde ed è cosciente, tranquillizatelo, copritelo, parlategli con calma infondendogli fiducia, interrogatelo sulle dinamiche dell’incidente e chiedetegli se ha subito traumi importanti e dove ha dolore, e se c’è qualcuno lì vicino che potrebbe avere bisogno di aiuto.
Se il paziente è privo di coscienza, se non lo avete ancora fatto, chiamate subito i soccorsi (118).
Chiamati i soccorsi possiamo iniziare la procedura del Basic Life Support (BLS) per il quale consiglio a tutti di intraprendere un corso alquanto prima.
La procedura del BLS è una procedura standardizzata internazionale da eseguire ogni qualvolta ci imbattiamo in un paziente privo di coscienza per identificare e trattare le situazioni che mettono in pericolo la vita del paziente .
L’obiettivo principale del BLS è quello della prevenzione dei danni anossici cerebrali mediante i protocolli standard di rianimazione cardiopolmonare atte a:
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•mantenere pervie le vie aeree
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•sostenere la respirazione
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•sostenere il circolo
quando una di queste attività viene a mancare.
Teniamo conto che già dopo 10 minuti di assenza di attività cardiaca si producono danni cerebrali irreversibili.
Un paziente in arresto cardiocircolatorio si presenta con:
-perdita di coscienza
-assenza di attività respiratoria e cardiaca
-colorito cianotico
-pupille dilatate non reagenti alla luce
Detto questo continuiamo col nostro BLS utilizzando l’acronimo del cosiddetto ABCDE che sta per:
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•Airways: valutazione e trattamento iniziale delle vie aeree e della coscienza
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•Breathing: valutazione e trattamento iniziale della funzione respiratoria
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•Circulation: valutazione e trattamento iniziale della circolazione e delle emorragie
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•Disability: valutazione e trattamento iniziale delle funzioni neurologiche
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•Exposure: esposizione del ferito e protezione dai rischi
Airways.
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•Posizionare il paziente supino su un piano rigido.
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•Allineare testa-tronco-arti
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•scoprire il torace
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•iperestendere il capo e valutare le vie aeree per assicurarsi che siano pervie e che non vi sia il pericolo di ostruzione con la lingua, detriti o vomito. Se non sono pervie, occorre renderle libere con la manovra del “dito ad uncino” nella cavità orale del soggetto; in caso di liquidi utilizzare una garza o un fazzoletto.
ATTENZIONE: non iperestendere il capo MAI se avete anche solo un minimo sospetto di una lesione traumatica al midollo spinale.
Breathing.
Dopo aver provveduto a rendere pervie le vie aeree, occorre valutare la qualità e la capacità ventilatoria del paziente con la manovra GAS (guardo-ascolto-sento):
-Guardo se il torace si espande
-Ascolto il rumore della respirazione
-Sento l’aria che esce dalla bocca accostando l’orecchio alla sua bocca.
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- La frequenza respiratoria può essere suddivisa in quattro livelli:
■ meno di 12 atti/minuto: problemi neurologici
■ da 12 a 20 atti/minuto: respirazione normale
■ da 20 a 30 atti/minuto: respirazione intermedia da rivalutare successivamente
■ più di 30 atti/minuto: ipossia, acidosi o ipoperfusione (o tutte e tre contemporaneamente)
Se il paziente non respira iniziare il massaggio cardiaco (vedi dopo).
Circulation.
Una prima sommaria valutazione della gittata cardiaca può essere ottenuta palpando il polso carotideo per 10 secondi.
■ valutate il polso radiale e quello carotideo, stimandone la presenza, la qualità, la regolarità e la pressione (con palpazione dei polsi periferici). Ciò permette di stabilire se vi è tachicardia, bradicardia (polso veloce o lento) o aritmia (polso non ritmico). Se non sapete prendere il polso radiale e carotideo esercitatevi su voi stessi e familiari.
L’assenza di polsi radiali inoltre può essere dovuta a shock (PAO inferiore a 70 mmHg). Spesso i pazienti “tornadici” presentano uno shock emorragico: il metodo più efficace per controllare rapidamente le emorragie è la pressione diretta, utile fino al momento in cui è possibile attuare altri metodi. Anche i bendaggi compressivi sono metodi eccellenti per ridurre il sanguinamento. Valutate anche la possibilità di emorragie interne, palpando l’addome o controllando la zona pelvica per eventuali fratture del bacino.
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1. Se il paziente NON RESPIRA bisogna iniziare subito la rianimazione cardiopolmonare; si inzia con 30 compressioni con 2 insufflazioni secondo le linee guida 2010. Il torace si deve abbassare di almeno 4-5 cm con almeno 100 compressioni al minuto. Rivalutate i polsi dopo 2-3 minuti di RCP. Continuate fino all’arrivo dei medici col defibrillatore. NON improvvisate queste tecniche se non avete fatto alcun tipo di corso.
Disability.
In questa fase si deve ottenere la valutazione diretta della funzione cerebrale e ancor più importante, quella indiretta dell’ossigenazione cerebrale determinando il livello di coscienza del paziente.
Il livello si valuta tramite le lettere dell’acronimo AVPU:
A Alert Paziente vigile
V Verbal Paziente che risponde agli stimoli verbali (“Apra gli occhi”)
P Pain Paziente che risponde agli stimoli dolorosi (stimolazione dolorosa del trapezio)
U Unresponsive Assenza di risposta
Ricordare che un livello ridotto della coscienza può significare:
■ riduzione dell’ossigenazione cerebrale (ipossia e ipoperfusione)
■ trauma cerebrale
■ overdose di farmaci o alcool
■ disturbi metabolici (diabete, arresto cardiaco)
Un altro strumento valutativo è il Glasgow Coma Scale (GCS), utile sia per le valutazioni precoci sul campo, in cui esprime la gravità delle lesioni, che per quelle tardive in ospedale in cui si ottiene la prognosi del paziente. Sul campo per risparmiare tempo è utile utilizzare esclusivamente la componente motoria del GCS, direttamente correlata allo stato neurologico del paziente.
Apertura degli occhi Spontaneamente 4
Alla parola 3
Al dolore 2
Non apre gli occhi 1
Risposte verbali Orientate 5
Confuse 4
Parole senza senso 3
Suoni incomprensibili 2
Non risponde 1
Risposte motorie Obbedisce ai comandi 6
Localizza il dolore 5
Flette normalmente 4
Flette anormalmente 3
Estende al dolore 2
Non muove 1
Le lesioni cerebrali sono classificate come:
Gravi, con GCS ≤ 8
Moderate, GCS 9-12
Minori, GCS ≥ 13.
Exposure
Lo scopo dell’esposizione è quello di ricercare le possibili lesioni: la parte meno esposta potrebbe infatti essere quella con lesioni più gravi.
Dovrebbero essere rimossi tutti gli abiti ed il corpo controllato totalmente. Per proteggere il paziente e preservare il calore subito dopo è necessario coprirlo, lasciando scoperte solo le parti lesionate.
È sufficiente un taglio anteriore degli indumenti, tenendo conto che la rimozione completa degli abiti dovrebbe avvenire all’interno di un mezzo di soccorso.
La respirazione, la circolazione e le funzioni neurologiche devono essere continuamente rivalutati perchè si possono avere rapidamente dei cambiamenti importanti. Rilevare ciclicamente la frequenza respiratoria, la frequenza del polso, e il GCS.